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<!DOCTYPE html> <html> <html langang="IT"> </html> <head> <title> LA VERA PASTIERA NAPOLETANA </title> <meta charset="utf-8"> <link href="https://fonts.googleapis.com/css2?family=Darker+Grotesque:wght@700&family=Rock+Salt&display=swap" rel="stylesheet"> <link href="https://fonts.googleapis.com/css2?family=Holtwood+One+SC&display=swap" rel="stylesheet"> <link href="https://fonts.googleapis.com/css2?family=Mitr&display=swap" rel="stylesheet"> <link href="https://fonts.googleapis.com/css2?family=Girassol&display=swap" rel="stylesheet"> <link href="https://fonts.googleapis.com/css2?family=Concert+One&display=swap" rel="stylesheet"> </head> <body> <h1><b>LA VERA PASTIERA NAPOLETANA</b></h1> <img src=https://static2-viaggi.corriereobjects.it/wp-content/uploads/2017/06/0065_DOVE-Napoli-.jpg?v=234581> <h2><i> LA STORIA</i></h2> <p> La pastiera è da sempre il dolce simbolo della città di Napoli e tutti conoscono questa prelibatezza: le massaie, che ne custodiscono anche i segreti riguardanti gli ingredienti e la cottura, e i turisti che appena giunti in città si precipitano nelle pasticcerie ad assaggiarla.<br>Tuttavia, l’origine di questo dolce sono avvolte nel mistero e sul fronte avanzano più tesi.<br>L’ipotesi più accreditata determina la nascita del dolce nel XVI secolo, in un convento di San Gregorio Armeno:<br> un’ignota suora volle preparare un dolce in grado di associare il simbolismo cristianizzato di ingredienti come le uova, la ricotta e il grano, associandovi il profumo dei fiori d’arancio del giardino conventuale. Le suore del convento di San Gregorio Armeno erano delle vere maestre nella preparazione delle pastiere, che poi regalavano alle famiglie aristocratiche della città. <br>Si racconta che quando i servitori andavano a ritirarle per conto dei loro padroni, dalla porta del convento, che una monaca odorosa di millefiori apriva con circospezione, fuoriusciva una scia di profumo che s’insinuava nei vicoli intorno e, spandendosi nei bassi, dava consolazione alla povera gente per la quale quell’aroma paradisiaco era la testimonianza della presenza del Signore. <h3> <i>I DIVERSI MITI</i></h3> <p style="color:gold;"> La più suggestiva è la leggendaria storia che vede protagonista la sirena Parthenope, fondatrice della città di Napoli, che ad ogni inizio di primavera, si dice, cantasse soavi melodie ai cittadini che, ammaliati dalla sua voce, decisero di portarle sette doni, Parthenope gradì i doni, ma li mescolò creando questo dolce unico. </p> <p style="color:white;"> Secondo un’altra antica leggenda, la pastiera nasce per un’abitudine a cui erano avvezze le mogli dei pescatori, che depositavano sulla spiaggia, di notte, delle ceste con ricotta, frutta candita, grano, uova e fiori d’arancio come offerte per il mare, affinché questo lasciasse tornare i loro mariti sani e salvi a terra.<br>Al mattino ritornate in spiaggia per accogliere i loro consorti notarono che durante la notte gli ingredienti mescolati dai flutti avevano composto un dolce buonissimo: la pastiera. </p> <p style="color:red;"> Un’altra storia molto nota racconta di Maria Teresa D’Austria, moglie del re Ferdinando II° di Borbone, che, cedendo alle insistenze del marito famoso per la sua ghiottoneria, accondiscese ad assaggiare una fetta di pastiera sorridendo per la prima volta in pubblico. Ferdinando, il più napoletano dei Borbone, non si fece scappare la battuta: <br>“Per far sorridere mia moglie ci voleva la pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo”. </p> <h4><i>LA RICETTA</i></h4> <img src=https://cosedinapoli.com/wp-content/uploads/2019/07/pastiera-1.jpg> <table border="1"> <tr><td>PREPARAZIONE</td><td>COTTURA</td><td>TOTALE</td></tr> <tr><td>1h</td><td>2h</td><td>3h</td></tr> </table> <p> La Pastiera napoletana è un dolce della tradizione partenopea, tipico del periodo pasquale, a base di pasta frolla, grano, ricotta, uova e dal profumo intenso di fiori d’arancio. <br>La frolla, preparata con strutto o burro, è friabile ed elastica e la crema all’interno è un perfetto equilibrio di dolcezza e aromi; per la preparazione della pastiera napoletana, inoltre, si utilizzano sempre limone e arancia, e a piacere un pizzico di cannella.<br>La ricetta originale prevede inoltre sia il grano che i canditi a pezzetti ma, volendo, potete frullare il ripieno creando così una crema liscia e ugualmente buona. <br>Se poi volete leggermente allontanarvi dalla tradizione, aggiungete qualche goccia di cioccolato all’interno. </p> <table border="1"> <th><b><u>PREPARAZIONE</u></b></th> <tr><td>330 gr di farina + 6 -7 gr per la spianatoia</td></tr> <tr><td>165 gr di burro morbido a temperatura ambiente</td></tr> <tr><td>130 gr di zucchero semolato</td></tr> <tr><td>1 uovo medio</td></tr> <tr><td>2 tuorli piccoli</td></tr> <tr><td>la punta di 1 cucchiaino di lievito</td></tr> <tr><td>1 cucchiaino raso di aroma di fiori d’arancio se utilizzate quello diluito; 2 gocce se state usando quello concentrato</td></tr> <tr><td>buccia grattugiata di 1 limone</td></tr> <tr><td>1 pizzico di sale</td></tr> </table> <table border="1"> <th><b><u>CREMA DI RICOTTA</u></b></th> <tr><td>350 gr di ricotta di pecora perfettamente sgocciolata</td></tr> <tr><td>300 gr di zucchero</td></tr> <tr><td>3 uova medie</td></tr> <tr><td>2 tuorli medi</td></tr> <tr><td>1/2 cucchiaino di cannella</td></tr> <tr><td>4 cucchiai di aroma di fiori d’arancio se utilizzate quello diluito; 1 cucchiaio se state usando quello concentrato</td></tr> <tr><td>70 gr di canditi misti</td></tr> </table> <table border="1"> <th><b><u>CREMA DI GRANO</u></b></th> <tr><td>300 gr di grano cotto per pastiere</td></tr> <tr><td>200 gr di latte intero fresco</td></tr> <tr><td>buccia intera di 1 arancia</td></tr> <tr><td>buccia intera di 1 limone</td></tr> <tr><td>25 gr di burro</td></tr> </table> <h5><i>PROCEDIMENTO</i></h5> <iframe width="420" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/0ss3Br34fIQ" > </iframe> </body> </html>
*{ background-color: green; } h1{ text-align: center; color:blue; margin:auto; font-size:50px; font-family: 'Holtwood One SC', serif; } h2{ text-align:left; color: aqua; margin-top:30px; margin-bottom:5px; font-size:35px; font-family: 'Mitr', sans-serif; } h3{ text-align:left; color:aqua; margin-top:30px; margin-bottom:5px; font-size:35px; font-family: 'Mitr', sans-serif; } p{ text-align:justify; line-height:1.8; margin-bottom:20px; margin-top;20px; margin-left:10px; margin-right:15px; font-size:20px; font-family: 'Darker Grotesque', sans-serif; } h4{ text-align:left; color:aqua; margin-top:30px; margin-bottom:5px; font-size:35px; font-family: 'Mitr', sans-serif; } table{ border-collapse: collapse; border: 3px solid red; color:white; height:70px; width:60%; text-align:center; margin-bottom:30px; margin-top:30px; margin-left:auto; margin-right:auto; border-style:solid; border-width:4px; } th{ color:gold; height:45px; font-size:26px; font-family: 'Girassol', cursive; } tr,td{ font-size:18px; font-family: 'Concert One', cursive; height:30px; border-bottom: 2px solid black; border-right: 2px solid black; } tr,td:hover {background-color: gold;} img{ border-radius:10px; max-width: 30%; height: auto; display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; width: 30%; } h5{ text-align:left; color:aqua; margin-top:30px; margin-bottom:5px; font-size:35px; font-family: 'Mitr', sans-serif; }